OPERA D'ARTE FAMOSE
" LA PROCESSIONE DI SAN BARTOLOMEO APOSTOLO "
RONCIGLIONE - VITERBO
Il quadro, omaggio dell'artista alla cittadinanza di Ronciglione, ha gli accenti di una rievocazione storica che si carica di spiritualità e di significato religioso.
La festa, la cui data ufficiale è il 24 agosto, viene istituita dalla Chiesa tra il VI e il VII sec. d.C. ed è dedicata a San Bartolomeo, uno dei dodici apostoli di Gesù, che secondo la tradizione, viene ucciso scuoiato e le cui reliquie vengono portate prima a Lipari e successivamente a Benevento. Nel corso dei secoli, il Santo è stato spesso raffigurato durante il suo supplizio o con il coltello, simbolo della decoriazione. (nella memoria di tutti l'immagine del martire che mostra la propria pelle dipinta da Michelangelo nel Giudizio Universale della Cappella Sistina).
Nell'opera di R. Ciotola la rappresentazione tradizionale della macchina, che trasporta la statua, ha un impianto equilibrato con un andamento che sottolinea l'incedere lento dei facchini, abbigliati alla francese, e la solennità del momento.
Le case sono realizzate con colori tenui, ai lati la folla è appena abbozzata con accenni sommari a volti e corpi, vi è poi il contrasto dei colori freddi col cremisi della tunica del Santo, degli abiti del clero e dei berretti delle divise, e finalmente dalla strada oscura, in profondità, avanza il corteo in processione, ancora in penombra, verso la luce e lo scintillio, creando un momento di viva attesa.
Nell'angolo destro, in posizione avanzata, scorgiamo un "altro" San Bartolomeo, che il pittore pone tra la gente, perché in tal modo è collocabile in qualsiasi momento storico, anche in quello contemporaneo all'autore, ovvero è valido sempre.
Essendo entrato a far parte del sacro, esso non ha tempo, è un fatto storico, ma nello stesso tempo è acronico.
La gente, affascinata dall'evento, sembra non si accorga della presenza a pochi passi del Santo, creando, tuttavia, una distanza tra la dimensione temporale e quella atemporale talmente grande da non rendere possibile una comunicazione tra le entità che si trovano a condividerlo.
La piazza, le strade, tutto il paese vibrano ancora dei canti, dei suoni e delle preghiere del rito della sera. La volta del cielo è buia, la costellazione attende, ferma, l'ombra della notte. In questa oscurità e in questa atmosfera si ripete, eternamente uguale, l'inno che si innalza verso il divino. Negli animi dei credenti che avanzano, pregando e cantando, prende vita un mite sentimento di pace e consolazione.
La festa, la cui data ufficiale è il 24 agosto, viene istituita dalla Chiesa tra il VI e il VII sec. d.C. ed è dedicata a San Bartolomeo, uno dei dodici apostoli di Gesù, che secondo la tradizione, viene ucciso scuoiato e le cui reliquie vengono portate prima a Lipari e successivamente a Benevento. Nel corso dei secoli, il Santo è stato spesso raffigurato durante il suo supplizio o con il coltello, simbolo della decoriazione. (nella memoria di tutti l'immagine del martire che mostra la propria pelle dipinta da Michelangelo nel Giudizio Universale della Cappella Sistina).
Nell'opera di R. Ciotola la rappresentazione tradizionale della macchina, che trasporta la statua, ha un impianto equilibrato con un andamento che sottolinea l'incedere lento dei facchini, abbigliati alla francese, e la solennità del momento.
Le case sono realizzate con colori tenui, ai lati la folla è appena abbozzata con accenni sommari a volti e corpi, vi è poi il contrasto dei colori freddi col cremisi della tunica del Santo, degli abiti del clero e dei berretti delle divise, e finalmente dalla strada oscura, in profondità, avanza il corteo in processione, ancora in penombra, verso la luce e lo scintillio, creando un momento di viva attesa.
Nell'angolo destro, in posizione avanzata, scorgiamo un "altro" San Bartolomeo, che il pittore pone tra la gente, perché in tal modo è collocabile in qualsiasi momento storico, anche in quello contemporaneo all'autore, ovvero è valido sempre.
Essendo entrato a far parte del sacro, esso non ha tempo, è un fatto storico, ma nello stesso tempo è acronico.
La gente, affascinata dall'evento, sembra non si accorga della presenza a pochi passi del Santo, creando, tuttavia, una distanza tra la dimensione temporale e quella atemporale talmente grande da non rendere possibile una comunicazione tra le entità che si trovano a condividerlo.
La piazza, le strade, tutto il paese vibrano ancora dei canti, dei suoni e delle preghiere del rito della sera. La volta del cielo è buia, la costellazione attende, ferma, l'ombra della notte. In questa oscurità e in questa atmosfera si ripete, eternamente uguale, l'inno che si innalza verso il divino. Negli animi dei credenti che avanzano, pregando e cantando, prende vita un mite sentimento di pace e consolazione.
Prof.ssa Michela Marconi
Raffaele Ciotola: Pioniere dell'Arte Contemporanea e Sociale
Raffaele Ciotola è un rinomato artista napoletano, nato il 17 ottobre 1964, che si distingue nel panorama dell'arte contemporanea per la sua capacità di coniugare l'innovazione estetica con un forte impegno sociale. La sua carriera artistica è caratterizzata da un approccio rivoluzionario, capace di ridisegnare i confini dell'arte moderna e di esplorare temi rilevanti come l'inclusione, i diritti civili e la giustizia sociale attraverso opere di grande impatto emotivo e visivo.
Formazione e influenze artistiche
Ciotola è un autodidatta che ha saputo far dialogare diverse correnti artistiche, trovando ispirazione sia nella tradizione dell'arte napoletana che nelle avanguardie internazionali. La sua ricerca si è sempre focalizzata sull'interazione tra arte e società, utilizzando l'arte come veicolo per messaggi di cambiamento e riflessione.
Il movimento "Stop Homoph Art"
Uno dei contributi più rilevanti di Ciotola è stato la fondazione del movimento "Stop Homoph Art" nel 2003, che ha segnato una svolta significativa nel modo in cui l'arte può essere utilizzata per sensibilizzare su temi sociali. Questo movimento si è affermato come una voce potente contro l'omofobia, utilizzando l'arte come mezzo per promuovere la tolleranza e il rispetto. Tra le sue opere più iconiche all'interno di questo movimento vi è "La Madonna degli Omosessuali", un dipinto che simboleggia il legame tra spiritualità e difesa dei diritti umani, facendo della figura della Madonna un simbolo di accettazione e inclusione. Questa rappresentazione ha sfidato le convenzioni tradizionali dell'arte religiosa e ha provocato dibattiti importanti sulla libertà artistica e sui diritti delle persone LGBTQ+.
"Rock Art Ciotola" e il mondo delle icone
Nel 2018, Ciotola ha lanciato il progetto "Rock Art Ciotola", che ha spinto ulteriormente i confini dell'arte pop, fondendo la cultura rock con icone della storia e dello spettacolo. Attraverso l'uso di tatuaggi stilizzati, simboli ribelli e una forte estetica dirompente, Ciotola ha reinterpretato le figure più emblematiche del nostro tempo, come musicisti, attori e leader, esplorando il potere che questi personaggi esercitano sull'immaginario collettivo. Questa serie ha catturato l'attenzione di gallerie e collezionisti internazionali, elevando l’arte pop a nuove vette di complessità e critica sociale.
"Finger Art Ciotola" e la rivoluzione della tecnica
Con la sua ultima esplorazione artistica, "Finger Art Ciotola", l'artista ha sfidato ancora una volta le convenzioni, abbandonando i tradizionali strumenti dell'arte come pennelli e spatole per dipingere esclusivamente con le dita. Questo approccio diretto e personale ha permesso a Ciotola di instaurare una connessione fisica più intima con le sue opere, creando dipinti che trasmettono non solo visivamente, ma anche tattilmente, una grande energia emotiva. L'uso delle dita come mezzo espressivo introduce una nuova dimensione nell'arte, consentendo di esplorare texture, colori e forme in modi innovativi e non convenzionali.
Riconoscimenti e impatto internazionale
Le opere di Raffaele Ciotola hanno ricevuto riconoscimenti in numerosi paesi, con mostre e partecipazioni a eventi di rilevanza internazionale. Le sue esposizioni hanno attratto l’attenzione di critici, galleristi e curatori di musei, consolidando la sua posizione come uno degli artisti italiani più influenti e controversi della sua generazione. Il suo approccio trasgressivo e la sua capacità di stimolare riflessioni profonde su temi di grande attualità fanno di lui una figura di spicco nel mondo dell’arte contemporanea.
Un manifesto di innovazione artistica
Raffaele Ciotola non è solo un artista visivo, ma anche un vero e proprio innovatore culturale. Attraverso la sua arte, affronta tematiche complesse e stimola la discussione pubblica su questioni di diritti civili, equità e giustizia sociale. Le sue opere, ricche di intensità cromatica e di una tecnica chiaroscurale raffinata, creano una sinergia unica tra estetica e contenuto, rendendole accessibili a un vasto pubblico. Ogni opera è un invito alla riflessione, un’esplorazione delle emozioni umane e delle sfide della contemporaneità.